L’edilizia residenziale pubblica (ERP) viene disciplinata per la prima volta nel testo unico 28 aprile 1938, n. 1165. I destinatari dell’attività di realizzazione e assegnazione di alloggi popolari ed economici sono identificati dalla legge, essenzialmente, in ragione della loro condizione di disagio economico ovvero in ragione della loro posizione, generica o specifica, di lavoratori.
Di qui l’idea, non priva di fondamento, che il nostro ordinamento abbia dato vita a due sistemi distinti di edilizia popolare, diretti a soddisfare il bisogno di alloggio, da un lato, dei soggetti in condizione di inferiorità economica; dall’altro, dei lavoratori.
La disciplina successiva si è dedicata agli strumenti finanziari oppure a quelli urbanistici ma, nessuno, ha definito in modo diverso le caratteristiche del servizio abitativo e i destinatari (cioè gli aventi diritto).
L’intervento pubblico nel settore abitativo è stato pensato per dare una risposta abitativa a una società omogenea in cui la domanda di casa era una domanda di massa (o generalista).
Oggi, però, non c’è una domanda indistinta quanto tanti segmenti di domande. Le elaborazioni del CRESME-ANCAb sono molto utili a determinare la nuova domanda di casa:
a) chi non ha casa
1) la marginalità sociale (ad es. gli homeless)
2) l’inclusione sociale (ad es. per la stabilizzazione degli immigrati)
3) la formazione di nuove famiglie (i giovani in uscita dalle famiglie di origine, i ricongiungimenti familiari, le separazioni/divorzi)
4) il sostegno allo sviluppo economico (le esigenze di mobilità lavorativa, gli studenti fuori sede)
b) chi la casa ce l’ha
1) le famiglie in locazione (quelle con gli sfratti per morosità, quelle con i contratti in scadenza, quelle che hanno un’incidenza elevata del canone sul reddito)
2) le famiglie in proprietà (quelle che hanno un costo dell’indebitamento con un’incidenza elevata sul reddito, gli anziani che hanno difficoltà al mantenimento del patrimonio).
E proprio sulla base dei più aggiornati modelli interpretativi della questione abitativa, la nuova stagione della programmazione abitativa dello Stato dovrà, in primo luogo, provvedere a dare effettività al diritto all’abitazione mediante una rinnovata definizione delle caratteristiche del servizio abitativo e dei beneficiari aventi diritto alle prestazioni di interesse generale.
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