Per il rapporto di Scenari Immobiliari sugli acquisti degli italiani all’estero, nel 2006 gli acquirenti che partono dall’Italia hanno acquistato 22.400 immobili residenziali oltrefrontiera, con un aumento del 18,5% rispetto al 2005. Sulla base di un acquisto medio che è di 180mila euro, possiamo stimare un investimento complessivo di oltre 4 miliardi di euro.
Si tratta di una nicchia di mercato, le cui dimensioni sono molto ridotte: le compravendite in Italia nello stesso 2006 sono state circa 800mila, per un giro d’affari pari ad almeno 120 miliardi di euro.
Interessanti però le dinamiche emergenti.
Nel corso del 2006 si è ulteriormente ridotto il peso degli acquisti in Francia e Gran Bretagna. Mentre nei primi anni 2000 raccoglievano quasi la metà degli acquisti oltrefrontiera, ora sono a poco più del 20%.
La globalizzazione della seconda casa.
E’ il caso della Spagna e, in misura minore ma crescente, della Grecia. Scenari immobiliari stima che questi due Paesi, nel breve periodo, sono destinati a rappresentare almeno il 30% degli acquisti immobiliari all’estero degli italiani.
Mete scarsamente considerate negli anni novanta, la Spagna ha ormai superato la Francia negli acquisti all'estero ed è il principale attrattore degli acquisti italiani all'estero.
"A spingere questa crescita c'è sicuramente il mare e il basso livello dei prezzi (che però sono in salita), e la facilità dei collegamenti aerei. Lo sviluppo delle compagnie low cost da aeroporti secondari (rispetto a Milano e Roma) sta determinando dei collegamenti nuovi, anche dal punto di vista immobiliare. Pertanto se una località italiana è collegata facilmente a una spagnola o greca, si realizza anche un flusso di acquirenti immobiliari di seconde case o di residenze per l'età della pensione. Sta emergendo un nuovo tipo di acquisto che potremmo definire "aereo-dipendente".
L’acquisto per investimento va verso Est.
I Paesi dell'est europeo raggruppano il 22% degli acquisti oltrefrontiera. Mentre si consolida l'interesse per la Polonia e le Repubbliche baltiche, si guarda a Slovenia e Croazia. Aumenta l'interesse per Sofia, attualmente uno dei principali "cantieri" europei e con buon potenziale di sviluppo nel prossimo futuro. Questi acquisti sono quasi esclusivamente di tipo speculativo.
"L'investimento medio in questi Paesi supera i 300mila euro e arriva anche a un milione di euro. Infatti più che comprare un appartamento si preferisce un piccolo condominio oppure una casa singola. L'operazione tipo è quella dell'acquisto, poi ristrutturazione e ricerca di un inquilino oppure di un compratore.
Rispetto ai tedeschi, il compratore italiano preferisce quasi sempre il "fai da te". Cioè prende l'aereo, va sul posto accompagnato da un amico che ha già fatto l'acquisto. Fa la trattativa e poi compra rivolgendosi ad un legale. Raramente si fa assistere da mediatori specializzati. Spesso tiene chiuso l'immobile acquistato sperando nella ripresa del mercato."
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