venerdì 13 aprile 2007

Due edifici di Mecanoo: strategia progettuale

1) Elenco come metodologia progettuale: il primo passo dell'iter progettuale è destrutturare, annullare ogni gerarchia e mettere sullo stesso piano le varie parti.
Lo strumento è l’analisi funzionale. E’ il momento in cui avviene la scelta di particolari conformazioni dello spazio: sono i comportamenti e le azioni dell’utenza a inverare contenuti e forme.


2) Lo schema: il secondo momento del processo compositivo avviene con la sintesi della complessità espressa dal programma funzionale.
Lo strumento è il disegno della circolazione. La fase riassociativa consiste nell’attribuire grande rilevanza ai percorsi, intesi come connessioni fisiche tra le parti disgiunte. La circolazione diventa il leit motiv del progetto e, di conseguenza, viene definita in termini spaziali e architettonici.

- Scuola di Silvolde: consta nell’intersezione tra il corpo triplo lineare delle aule e dei laboratori –dalla canonica distribuzione assiale- e l’elemento volumetricamente autonomo delle funzioni centrali. L’intersezione determina un nodo di grande complessità spaziale e distributiva (oltre che ingresso principale della scuola).


- Biblioteca di Almelo: vengono assemblati i vari contenitori, ognuno dei quali connotato da una specifica funzione (biblioteca, stazione tradio, centro informazioni, Reading cafè), i quali sono aggregati asimmetricamente intorno alla spina centrale che si prolunga in un grande vuoto. Tale cavità fende l’edificio a tutt’altezza, individuandone le parti (sfalsate di mezzo piano) e accogliendo i percorsi verticali.


3) Sintassi: il processo progettuale identificato dalle fasi 1 e 2 evidenziano una sensibilità ordinatrice che è classificabile nell’eterotopia.

- Scuola di Silvolde. Deriva dalla giustapposizione di tre famiglie di elementi: ortogonali per le aule, in successione sincopata con giaciture differenziate; volume curvilineo caratterizzato dalla continuità, per i laboratori e gli uffici; geometria organica per l’aula magna e le palestre. Distacchi e vetrate determinano le separazioni tra i vari elementi mentre ponti e scale li ricollegano funzionalmente.


- Biblioteca di Almelo. Deriva dalla giustapposizione di ameno tre elementi: la spina muraria dei servizi; la zona pilastrata lungo la strada; la zona posteriore a “denti di sega”. Tutti e tre le parti si differenziano per struttura e materiali: la spina dei servizi in mattoni con piccole bucature, la parete avvolgente in rame con tre gradi di bucature, il blocco a denti di sega in cemento e grandi vetrate, il guscio superiore rivestito in lamiera zincata.


Il risultato finale identifica una precisa tendenza della contemporaneità, cioè quella di lavorare su commistioni funzionali dissolvendo le tipologie edilizie tradizionali a favore di complessi polifunzionali.

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