L'architettura del centro commerciale, soprattutto dopo l'arrivo del format nuovo che fa capo al factory outlet si allontana dall’idea di scatola con attorno un parcheggio, uno svincolo e intorno l’aperta campagna.
Centri commerciali e outlet hanno ormai perso le caratteristiche di contenitori anonimi e senza identità descritte dal sociologo Marc Augé all’inizio degli anni Novanta, che definì questi spazi “non luoghi”.
L’outlet di Serravalle si propone ad esempio come “un centro storico del tipico borgo ligure”; l’outlet di Barberino del Mugello è progettato come “un borgo rinascimentale”; quello di Castel Romano propone ai suoi visitatori uno shopping “passeggiando fra le vie dell’antca Roma”; il nuovo outlet in costruzione a Noventa di Piave prevede addirittura una “finta Venezia” e l’intero centro nascerà come “villaggio palladiano” con barchesse, palazzi in stile palladiano, veneziano e trevigiano, ampi portici e affreschi alle pareti.
Ma esistono anche delle architettura per il commercio di indubbio interesse: senza andare da Renzo Piano con il suo "Vulcano buono" di Pozzuoli, il Mercat de Santa Caterina a Barcelona non è privo di interesse.
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