Le carenze dell’attuale offerta insediativa mettono seriamente in discussione le attuali forme di intervento nel settore della casa e richiamano l’arrivo di nuovi attori.
La crescita della popolazione anziana e, in particolare, dei nuclei familiari composti unicamente da uno o due anziani tende a generare una fascia di domanda abitativa molto consistente e con caratteristiche del tutto particolari:
· reddito molto basso (specialmente nel caso di nuclei il cui reddito è assicurato unicamente da una pensione);
· esigenza di servizi complementari all’abitazione;
· richiesta di forme di vigilanza particolarmente intense;
· necessità di trasporti collettivi agevoli, in grado di surrogare il mezzo privato;
· tipologie residenziali specifiche.
Questo pacchetto di esigenze è soddisfatto in modo del tutto parziale dall’attuale sistema abitativo, sia che si tratti del comparto di abitazioni in affitto, sia che si tratti del comparto di abitazioni in proprietà.
In particolare, l’offerta di abitazioni in locazione non sempre appare coerente con i limiti di reddito delle famiglie di pensionati e, al contempo, sono poco diffusi i servizi complementari e di assistenza necessari alla popolazione anziana.
Le tipologie residenziali coerenti con le esigenze degli anziani costituiscono ancora una eccezione.
Se allarghiamo la gamma dei servizi dal ristretto ambito dell’alloggio a quello del quartiere, le carenze aumentano ancor più: i servizi di vigilanza a livello di quartiere, se si escludono poche eccezioni, risultano tendenzialmente carenti rispetto ai parametri richiesti da questa fascia di popolazione; i trasporti collettivi in grado di sostituire il mezzo di trasporto privato generalmente sono presenti nelle aree urbane centrali mentre appaiono sostanzialmente insufficienti nelle aree periferiche.
In sostanza, le nostre case e le nostre città appaiono sostanzialmente “impreparate” al processo di progressivo invecchiamento della popolazione.
Appare necessario guardare in modo diverso alla questione abitativa, legando maggiormente la domanda di case da parte dei soggetti “deboli” con le caratteristiche proprie di questa domanda, spostando l’attenzione dal piano prettamente edilizio-urbanistico a quello delle funzioni, attraverso un’integrazione stretta tra progettualità architettonica, gestione e fornitura di servizi in una logica di residenzialità.
Del resto è lo stesso mercato che si sta riposizionando su una capacità di promozione immobiliare più attenta all’utenza finale e a una domanda sempre meno “generica” e più personalizzata.
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