sabato 30 giugno 2007

DPEF e politiche abitative: prove di dialogo tra sordi

Interessante la lettura del DPEF 2008-2011 con gli occhiali di chi si deve occupare delle politiche abitative. La questione della casa è citata nell’ambito delle Politiche per l’equità sociale (pag. 77 e segg.).
I paragrafi che individuano misure in qualche modo dedicate sono quello relativo all’Equità sociale e quello riferito alla politica tributaria.

Equità sociale
Cosa c’è: “attuazione del piano triennale per l’edilizia abitativa”. In altri termini, la dimensione programmatica è data dalla risposta all’emergenza di casa ai sensi dell’articolo 3 della legge 9/07.

Cosa non c’è:
- la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (impegno presente invece per altri segmenti delle politiche sociali, ad esempio per i non autosufficienti);
- la predisposizione del nuovo intervento statale nel settore abitativo, ai sensi dell’articolo 4 della legge 9/07 e come logica prosecuzione dell’attività del Tavolo di concertazione.
In altri termini, lo sbocco del Tavolo di concertazione è la soluzione dell’emergenza. Ma allora, forse, bastava la lettura di qualche giornale oppure la sosta per qualche ora nelle sale di attesa di qualche ufficio comunale.

Politica tributaria tra crescita ed equità
Cosa c’è: la “riduzione della tassazione sulla casa”, segnatamente attraverso la riduzione dell’ICI a partire dall’anno 2008 sull’insieme delle abitazioni principali e la revisione della tassazione dei redditi da locazione nel contesto della più generale riforma della tassazione dei redditi da capitale.

Cosa non c’è: semplicemente il quadro del contributo che il fisco può dare alla politica per la casa.

In altri termini, la politica per la casa che viene implementata dopo il Tavolo di concertazione di cui alla legge 9/07, di fatto, ne ignora le conclusioni. L’allargamento della platea dei beneficiari a tutti i proprietari di casa non riconosce le dinamiche dei bisogni di casa che, invece che generalisti, sono di nicchia e necessitano di interventi fiscali profondi in termini quantitativi e molto selettivi come ambito di applicazione.

Conclusione: rispetto alla politica per la casa, l’intervento statale per le pari opportunità risulta premiato. Almeno ha ottenuto un paragrafo a sé stante.

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