Le politiche della città in un'ottica di estensione del principio delle pari opportunità hanno due campi di applicazione principali:
a) il coordinamento degli orari dei servizi, che ha il fine di rispondere a nuovi profili temporali della domanda di servizi;
b) la cosiddetta urbanistica dei tempi, che ha il fine di:
b.1) alla piccola scala, progettare una nuova architettura degli spazi pubblici, ad esempio la sicurezza dei percorsi pedonali per i bambini e gli anziani ;
b.2) alla scala vasta, governare i calendari dei flussi di mobilità delle persone, delle merci e delle informazioni, anche agendo sugli orari pubblici. E di offrire servizi per nuove pratiche di prossimità, nel territorio e non solo nel quartiere di abitazione, che sono attuate dagli abitanti residenti e dagli ospiti temporanei, non residenti.
La geografia degli interessi dei cittadini, in un'ottica di applicazione ed estensione del principio di pari opportunità, è suscettibile di essere espressa secondo le età e le stagioni della vita invece che secondo la collocazione nell’ambito della famiglia, del genere e del ruolo sociale. I soggetti e gli interessi di riferimento per le politiche di pari opportunità nella città sono:
a) le bambine/i bambini come clienti dei diversi ordini scolastici per quanto riguarda la qualità, l’equità e la solidarietà nel rapporto fra tempo scolastico, tempi della famiglia e orari di lavoro;
b) le donne di doppia presenza per quanto riguarda le risorse disponibili sul territorio e nella sfera dell’impresa per meglio conciliare i tempi di vita, lavoro e per sé;
c) i/le giovani per quanto riguarda gli orari dei servizi a loro dedicati, in particolare quelli di intrattenimento e sportivi, anche per quanto riguarda l’apertura nel tardo pomeriggio, nella sera e nella notte;
d) gli anziani per quanto riguarda i servizi in condizione di emergenza e l’accesso alle attività culturali e di intrattenimento nelle ore serali e festive (trasporto pubblico dedicato). A questo tema di tipo orario si accompagna la domanda di qualità (sicurezza in condizioni particolari di motilità) delle infrastrutture della mobilità lenta e la qualità delle attrezzature degli spazi pubblici per sviluppare i circuiti di socialità.
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