martedì 4 marzo 2008

Hillary e mutui subprime

Su LaVoce.info Francesco Vella analizza il rapporto che si fa sempre più stretto fra problemi di finanza (personale e non) e politica.

Pochi magari se ne sono accorti ma uno dei temi che riscaldano di più la battaglia nelle primarie democratiche tra Hillary Clinton e Barack Obama sono i mutui.


"Una volta, parlare di banche, borse, azioni e tassi di interesse significava rivolgersi a pubblici ristretti e quindi elettoralmente poco significativi. Oggi, e il popolo dei subprime ne è la più evidente dimostrazione, la finanza e le sue deviazioni riversano i loro effetti su fasce sociali sempre più ampie e sempre più interessate a sapere cosa ne pensano i candidati alle elezioni, candidati che devono mantenere un difficile equilibrio tra gli oggettivi bisogni di protezione delle persone più deboli e i pericoli delle derive populiste, molto facili in periodi preelettorali."

In particolare, è interessante la posizione di Hillary Clinton che, almeno così sempra, volta le spalle alle banche.... e forse, anche per questo se ne vedono le conseguenze.

Hillary, che come dice lei fa meno poesia e più prosa dell’avversario, ha l’esplicito obiettivo di salvare i titolari dei subprime e le loro case attraverso un programma fondato su:
a) incentivi alla ristrutturazione dei “troubled mortgage”;
b) limitazione delle forti penalità di pre-pagamento inserite nei contratti;
c) rafforzamento dell’informazione attraverso un grande piano di “indipendent face to face counselling” e cioè strutture indipendenti di consulenza che aiutino e proteggano chi cerca casa e finanziamento.

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