domenica 24 agosto 2008

evoluzione della casa: la Y house di Steven holl

La riflessione sulla spazio residenziale e la sua evoluzione non è sempre attuale. La si dà spesso per scontata. Invece, ogni tanto, è bene fare un pò il punto della situazione. Me ne dà l'occasione la lettura di un vecchio scritto di Antonino Saggio (qui).


L'evoluzione dello spazio della residenza mette in evidenza una traiettoria che va dall'idea "privata" di casa -tale da richiamare gli interni di Vermeer e segnare l'affermarsi di una cultura mercantile e borghese che a partire dal XVII secolo celebra nella casa l'intimità, la privatezza, la separatezza dal mondo del lavoro- all'idea di una casa "non" privata. Un luogo aperto e ricettivo, attivo e connesso in cui il ruolo stesso delle tecnologie digitali apra verso l'esterno e faccia rientrare il mondo pubblico in casa. Tanto è vero che la sfera lavorativa permea fortemente molti ambienti domestici. Alcuni processi sono poi abbastanza evidenti:
- il ritorno di Mies Van der Rohe;
- la tendenza alla eliminazione delle separazioni tra pubblico e privato;
- l'eliminazione tra maschile e femminile;
- l'eliminazione della dicotomia tra azione e riposo.

Queste riflessioni di carattere generale le abbino ad alcune realizzazioni che maggiormente testimoniano l'evoluzione dello "spazio casa". Inizio con la Y house di Steven Holl.

In questa casa, la destinazione funzionale è vittima di un ribaltamento delle funzioni stesse. Nell’ala Sud-Ovest vi è la zona notte al piano terra e la zona giorno al primo piano. Nell’ala Nord-Ovest l’ordine si inverte: vi è la zona giorno al piano terra e la zona notte al piano superiore. Si vengono quindi a formare due unità abitative distinte e indipendenti l’una dall’altra –in ogni ala sono previsti tutti i locali del quotidiano vivere– ma l’invenzione più importante è la possibilità di questi ambienti di adattarsi alle varie esigenze del cliente. Quest'ultimo può scegliere se abitare unicamente al primo piano, avendo la zona giorno nell’ala Sud-Ovest e la zona notte nell’ala Nord-Ovest, o viceversa abitando unicamente al piano terra. Oppure può scegliere di abitare unicamente nell’una o nell’altra ala.

Qual è l'operazione che mette in forma Holl? Che cosa vuol essere questo diversificare il modo di utilizzo di un abitazione?
E' del tutto evidente che la casa rappresenta una notevole applicazione della crescente nomadicità dell’uomo. Nel momento in cui nomadicità e stanzialità si stanno ibridando senza precedenti: l’atto del viaggio diventa un estrinsecazione dell’abitare. Non più quindi un “abitare nel senso di dimorare comprendendo quindi anche quel ritirarsi che è necessario per definire e mantenere la propria identità“.
Nella Y House l’identità può essere ritrovata giorno per giorno all’interno di una realtà non statica ma dinamica ed in continua evoluzione.

Quanto è distante questa casa dai camini di Wright, fulcro attorno a cui ruotava l’intero sistema abitativo.






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