lunedì 22 ottobre 2007

territorio vs. catene alberghiere ?

La lettura del Rapporto sul mercato immobiliare toscano di Scenari Immobiliari evidenzia un'osservazione di buon senso, seppur non particolarmente penetrante, relativa ai rapporti (mai risolti) tra offerta turistico-ricettiva locale e domanda globale.

Un po’ in tutto il territorio nazionale è bassa la presenza di grandi catene alberghiere ed è, viceversa, alta la percentuale di strutture a conduzione familiare.
La convinzione che la conduzione familiare possa essere sinonimo di radicamento al territorio e possa rappresentare un elemento positivo, capace di attrarre turisti alla ricerca di una vacanza a stretto contatto con la cultura dei luoghi, è ancora molto forte sul territorio e, solo in alcuni casi, corrisponde alla realtà.
Ma è ancor più vero che oggi le scelte di gestione delle catene internazionali appaiono molto più attente che in passato alla “personalizzazione territoriale” degli hotels: grazie a un’attenta standardizzazione, le catene alberghiere sembrano le (uniche ?) opzioni che possono garantire i servizi base riuscendo ad attrarre turisti, soprattutto stranieri, che ricercano un livello di qualità e di comfort adeguato al tipo di struttura scelta.
Appartenere a una catena internazionale, inoltre, significa facile reperibilità sulle piattaforme telematiche, facilità di prenotazione e, quindi, ottimizzazione della capacità ricettiva.

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