mercoledì 10 ottobre 2007

finanziaria e politica della casa

Nel disegno di legge Finanziaria 2008 il Governo interviene sensibilmente sulla casa.
Su La Voce, Simone Pellegrino fa un'analisi degli effetti redistributivi della manovra fiscale sulla casa.

Questa la sintesi: "Se l'obiettivo è rendere più equa la distribuzione dei redditi, nella manovra finanziaria per il 2008 non mancano le zone d'ombra. Sicuramente positivi gli effetti redistributivi delle misure a favore degli incapienti, ovvero contribuenti che generalmente non possono beneficiare degli sgravi d’imposta, anche se limitata per il 2007. Ma dal 2008 si introducono benefici permanenti per affitti e Ici che si concentrano su una parte più alta della distribuzione dei redditi e riducono l'impatto positivo sui veri poveri".

Interessante il confronto tra le misure "sociali" previste dal decreto legge collegato alla Finanziaria che provvede a distribuire il cosiddetto "tesoretto" e il disegno di legge Finanziaria 2008 che, invece, introduce le detrazioni ICI e sugli affitti: "La riduzione dell’Ici, non dissimile quantitativamente nelle diverse fasce di reddito (ma più alta tra i 20 e i 50mila euro), riguarda solo il 22 per cento dei contribuenti nella fascia 0-1.000 e circa il 35-45 per cento dei contribuenti nella fascia 1.000-20.000 euro. La maggior parte dei contribuenti nelle fasce successive, fino a 50mila euro, ottiene una riduzione.Valutando le modifiche legislative sui redditi familiari equivalenti, si nota che con il decreto legge (bonus incapienti) il 61 per cento dei benefici si concentrano sui primi tre decili; la riduzione Ici prevista dalla Finanziaria si concentra sugli ultimi 5. Complessivamente i primi tre decili risultano i meno avvantaggiati dalle misure contenute nella Finanziaria. Questo perché gli sgravi Irpef riconosciuti dalla Finanziaria non sono focalizzati sugli incapienti, ma consistono solo in detrazioni/sussidi per gli affittuari."

Ovvia la conclusione: "Non è facile individuare ragioni economiche sottostanti la riduzione così generalizzata dell’Ici sulla prima casa. Il limite massimo dell’incremento della detrazione (200 euro), poi, appare troppo generoso nei confronti dei contribuenti con redditi medio-alti, tanto più che il beneficio è vincolato alla capienza del debito Ici. In una logica di uso delle risorse in senso redistributivo, sarebbe stato forse più opportuno inserire un limite massimo di reddito inferiore."

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