Cosa vuol dire parlare del rapporto tra energia ed edilizia con i giovani studenti di cui ho già parlato altre volte?
Ha voluto dire fissare l'obiettivo finale: l'autosufficienza energetica di un edificio... e quindi l'approccio passa dal singolo alloggio all'intero organismo edilizio. Ma soprattutto, non ha voluto dire che un "edificio a consumo quasi zero" è un edificio che non consuma energia.
(Casa 100K - Mario Cucinella)
Ha voluto dire definire l'impostazione del percorso progettuale sulla base della stretta interdipendenza tra prestazioni dell'involucro edilizio e impianti. Nel senso che il raggiungimento dell'obiettivo lo si può perseguire non partendo dalla struttura dei consumi energetici attuali e provvedendo a sostituire le fonti energetiche: sarebbe troppo facile. Ma anteponendo la sostituzione delle fonti energetiche a una rigorosa dieta dimagrante, suscettibile di essere ottenuta attraverso il miglioramento delle prestazioni dell'involucro e la conseguente rilevante riduzione del fabbisogno energetico del singolo edificio.
Ha voluto dire, poi, determinare una pluralità di strategie possibili per la produzione di energia, a partire dai guadagni diretti (ad es. serre solari) per arrivare ai diversi modi di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili (solare termico, solare fotovoltaico, minieolico, biomasse,...).
(Camille Corot - Mulino a vento a Montmartre - 1845)
Ha, infine, voluto dire che un edificio non sarà più caratterizzato da un unico sistema di generazione ma, rispetto alla vasta gamma di opportunità per lo sfruttamento delle rinnovabili, lo specifico progetto ha il compito di scegliere i sistemi di generazione in funzione della loro convenienza microeconomica. E quindi si assisterà a edifici connotati da più sistemi di generazione, nell'ambito dei quali le fonti energetiche convenzionali avranno una funzione integrativa nel bilancio energetico dell’edificio stesso.
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