Un recente programma regionale di promozione di interventi misti tra casa e urbanizzazioni è stata l'occasione per iniziare a riflettere sulle esigenze di moderare il traffico nei quartieri residenziali. Nel seguito alcune note introduttive.
La mobilità sostenibile è in larga misura un problema urbano: in Europa il 75% dei chilometri percorsi in automobile appartiene ad aree urbane.
L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza del tema lanciando la Strategia tematica sull’ambiente urbano, intesa come quadro di integrazione delle varie politiche di settore per affrontare i problemi complessi della sostenibilità dei sistemi urbani, all’interno dei quali il problema della mobilità assume un ruolo decisivo. Sicuramente, la questione più urgente in tale ambito, anche per la gravità delle conseguenze che ad essa sono legate, è quella della sicurezza stradale.
All’interno delle aree urbane il tasso di incidentalità stradale è molto elevato: si registrano valori che si aggirano intorno al 70% dell’incidentalità totale. Risulta, dunque, di importanza fondamentale diffondere, nella forma più generalizzata e rapida, l'adozione di una strategia comune per la messa in sicurezza delle strade urbane.
La pianificazione del traffico urbano si è pressoché esclusivamente orientata verso l’obiettivo della fluidificazione del traffico, dimenticando che la strada costituisce lo spazio pubblico della città, dove le funzioni di mobilità (di cui il transito e la sosta dei veicoli costituiscono la manifestazione più macroscopica) devono essere rese compatibili con le altre funzioni della vita associata, che deve potersi esplicare nello spazio cittadino.
I principi di sicurezza, multifunzionalità e qualità ambientale dello spazio pubblico devono ispirare le linee d’azione mirate alla riqualificazione dello spazio della mobilità urbana.
La strategia delle “zone 30”, chiamata anche politica di “moderazione del traffico” (traffic calming), è uno degli strumenti più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi della sicurezza, della multifunzionalità e della qualità del disegno dello spazio stradale.
La strategia delle “zone 30” persegue il fine primario della sicurezza dello spazio della mobilità negli ambiti residenziali urbani. Essa però non può venire ridotta a una mera azione di moderazione del traffico, perché il suo campo d’azione è più ampio, dato che mira anche a rispondere ad una domanda di maggiore multifunzionalità della strada urbana.
Inoltre, il problema del riequilibrio, all’interno del settore della mobilità, tra lo spazio dedicato al traffico motorizzato e lo spazio dedicato alla mobilità pedonale e ciclabile richiede di agire sul disegno complessivo della strada, fornendo l’opportunità di migliorare la qualità architettonica dello spazio pubblico della città.
L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza del tema lanciando la Strategia tematica sull’ambiente urbano, intesa come quadro di integrazione delle varie politiche di settore per affrontare i problemi complessi della sostenibilità dei sistemi urbani, all’interno dei quali il problema della mobilità assume un ruolo decisivo. Sicuramente, la questione più urgente in tale ambito, anche per la gravità delle conseguenze che ad essa sono legate, è quella della sicurezza stradale.
All’interno delle aree urbane il tasso di incidentalità stradale è molto elevato: si registrano valori che si aggirano intorno al 70% dell’incidentalità totale. Risulta, dunque, di importanza fondamentale diffondere, nella forma più generalizzata e rapida, l'adozione di una strategia comune per la messa in sicurezza delle strade urbane.
La pianificazione del traffico urbano si è pressoché esclusivamente orientata verso l’obiettivo della fluidificazione del traffico, dimenticando che la strada costituisce lo spazio pubblico della città, dove le funzioni di mobilità (di cui il transito e la sosta dei veicoli costituiscono la manifestazione più macroscopica) devono essere rese compatibili con le altre funzioni della vita associata, che deve potersi esplicare nello spazio cittadino.
I principi di sicurezza, multifunzionalità e qualità ambientale dello spazio pubblico devono ispirare le linee d’azione mirate alla riqualificazione dello spazio della mobilità urbana.
La strategia delle “zone 30”, chiamata anche politica di “moderazione del traffico” (traffic calming), è uno degli strumenti più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi della sicurezza, della multifunzionalità e della qualità del disegno dello spazio stradale.
La strategia delle “zone 30” persegue il fine primario della sicurezza dello spazio della mobilità negli ambiti residenziali urbani. Essa però non può venire ridotta a una mera azione di moderazione del traffico, perché il suo campo d’azione è più ampio, dato che mira anche a rispondere ad una domanda di maggiore multifunzionalità della strada urbana.
Inoltre, il problema del riequilibrio, all’interno del settore della mobilità, tra lo spazio dedicato al traffico motorizzato e lo spazio dedicato alla mobilità pedonale e ciclabile richiede di agire sul disegno complessivo della strada, fornendo l’opportunità di migliorare la qualità architettonica dello spazio pubblico della città.
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