In un post precedente dicevo che un periodo di alta inflazione è in grado di spiegare il forte tasso di proprietà relativamente alla propria casa. Questa è proprio la storia dell'Italia, oltre che della Spagna, Grecia e Portogallo.
Un recente articolo di Beppe Scienza mette bene in luce quali possono essere degli strumenti più moderni, più facili e anche un poco più efficienti dell'investimento immobiliare per proteggersi dall'inflazione.
Le obbligazioni reali, cioè quelle indicizzate all'inflazione (inflaction linked) hanno più o meno questo schema di funzionamento: "il capitale – e cioè il valore nominale – cresce in parallelo con l’inflazione; in più si incassano una o due volte l’anno interessi a un tasso fisso, ma applicato al capitale periodicamente rivalutato. Su un’inflazione del 3,5% il loro rendimento nominale a scadenza è attualmente intorno al 6% lordo, che non si può definire una miseria. La loro redditività reale netta è invece intorno al 2% annuo, tolte cioè le tasse e l’inflazione."
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