La natura degli spazi collettivi e semi-collettivi è limitabile ad alcuni specifiche destinazioni funzionali, al fine di evitare eccessiva sovrapposizione di funzioni private e collettive; si possono così individuare come suscettibili di una fruizione collettiva gli spazi destinati a:
- lavanderia;
- zona pranzo;
- spazio per le attività ricreative, destinato in particolare ai bambini;
- spazi esterni (terrazzi, logge) da cui avviene l’ingresso alle singole unità abitative;
- camera da letto, da destinare ad ospitare ospiti per periodi limitati.
La logica che guida la fruizione degli spazi condivisi dovrebbe essere quella della cessione/acquisizione tra differenti unità abitative: non costituiscono dunque spazio collettivo in senso proprio, ma appartengono a una unità abitativa, i cui occupanti decidono di mettere tali spazi in comune agli altri alloggi.
giovedì 14 febbraio 2008
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