sabato 4 ottobre 2008

archistar e residenza: quale innovazione ?

Le archistar si cimentano anche con il residenziale. Anzi, diventano proprio strumenti del marketing immobiliare.
Probabilmente, da questo punto di vista, il loro ruolo lo svolgono anche bene. Sotto il profilo dell'innovazione tipologica, però, non ho ancora visto molto.
Ben Van Berkel (UNstudio), ad esempio, ha in progetto il suo primo intervento di housing a New York, a Franklin Place.

Un edificio residenziale di 20 piani, con 55 appartamenti suddivisi tra loft, residences e penthouses, che sarà avvolto da fasce metalliche di colore nero che determinano il sistema espressivo dell'intero edificio, fungendo da brise soleil rispetto alle superfici vetrate retrostanti. Sicuramente apprezzabile la sinuosità delle curve, la plasticità delle superfici e la ricerca di un bilanciamento tra sperimentazione formale e rigore geometrico.

Però si tratta di una interpretazione di livello di un concetto tipologico del tutto standard. In altri termini, Unstudio (o il programma della committenza???) non ha prodotto alcuna sperimentazione sia sotto il profilo tipologico sia sotto il profilo puramente spaziale.

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