Ecco la colonna vincente del test che ho distribuito il 14:
1 - B
2 - B
3 - C
4 - A
5 - B
6 - A
7 - C
8 - A
9 - B
10 - C
11 - C
12 - B
13 - B
14 - B
15 - C
16 - B
17 - A
18 - B
19 - C
20 - C
21 - A
22 - B
23 - B
24 - B
25 - A
26 - A
27 - C
28 - C
29 - B
30 - B
31 - C
32 - A
33 - B
34 - C
35 - B
36 - C
37 - B
38 - A
39 - A
40 - B
giovedì 16 dicembre 2010
lunedì 6 dicembre 2010
È l'orto urbano la nuova frontiera dell'innovazione immobiliare?
Il settore immobiliare non ha proprio l'innovazione nei suoi cromosomi. Anzi, mi sembra proprio che l'offerta di prodotti immobiliari tenda spesso a replicare se stessa.
Ogni tanto però spunta qualcosa. Ad esempio, vedo solo ora il progetto Sociopolis a Valencia. Nuova espansione al margine della struttura urbana con l'offerta, però, degli orti urbani per i nuovi abitanti. Ogni famiglia, o meglio, ogni acquirente, può avere una superficie da coltivare compresa tra i 25 mq e i 100 mq. Non mi sembra proprio una rivoluzione. E il paesaggio agricolo è, in ogni caso, consumato. Però l'intervento in qualche modo registra un qualche mutamento negli stili di vita.
E se penso a un mio appartamento con giardinetto al piano terra di un condominio, nel cui Regolamento è fatto divieto coltivare la propria pertinenza scoperta, allora non mi sorprendo più di tanto della visibilità di Sociopolis.
venerdì 3 dicembre 2010
Scuola a Piobesi Torinese: nessuno si senta fuori posto
Siamo A Restructura 2010. L'appuntamento con Giuseppe è a Torino per un RestrucTour. La visita accompagnata dai progettisti del gruppo Archiloco è alla scuola elementare di Piobesi Torinese.
Bella iniziativa...in una fiera che mostra la corda. E, forse, un format utile alle aziende che intendono fare azioni di marketing: portateci a vedere le realizzazioni e fateci accompagnare da chi è stato protagonista nel processo costruttivo.
Ma il post è per la scuola. Perchè l'edificio merita. Anche se non è stato pensato da una archistar.
La visita alla scuola mi ha fatto ritornare in mente l'insegnamento di Antonella Agnoli, progettista e direttrice scientifica della biblioteca San Giovanni a Pesaro e consulente per il design degli Idea Sores di Whithechapel a Londra, nonché autrice di "Le piazze del sapere".
Uso le sue parole: "...: già oggi un teen ager che abbia in casa un portatile decente (...) può fare le seguenti cose: scrivere un e-mail a un amico o a un parente in Australia; telefonare usando Skype alla ragazza californiana conosciuta l’estate scorsa; cercare su Google notizie sull’ornitorinco o la voce di Wikipedia che riguarda il presidente dello Sri Lanka; leggere "Repubblica”, "Le Monde”, "Frankfurter Allgemeine”, "Asahi Shimbun”; ascoltare un brano di musica acquistato per 99 centesimi su iTunes, o scaricato gratuitamente in un modo qualsiasi; guardare le foto delle vacanze, modificarle, trasformarle in minifilm con colonna sonora; inserire un video di produzione propria su YouTube; inserire propri testi su piattaforme collettive come www.scribd.com o foto su www.flickr.com; creare un blog”...".
Domanda di Antonella Agnoli: "Ci sono delle buone ragioni perché questi giovani vengano in biblioteca?”. Domanda mia: E ci sono delle buone ragioni perchè gli stessi giovani entrino volentieri in molte nostre scuole?
In quella di Piobesi Torinese, probabilmente, sì. E non è poco. Anzi.
Questa scuola ha nei suoi cromosomi i caratteri che la fanno rispondere positivamente ai seguenti concetti-chiave.
1- Sinergia. La scuola mi sembra consapevole che il suo ruolo è quello di essere "lievito alla produzione di iniziative culturali sul territorio". Andate a vedere l'organizzazione degli spazi complementari come si articolano nell'ala opposta a quella delle aule. E guardate anche gli elementi che aggettato sullo spazio aperto antistante oppure l'utilizzo dell'impiantistica (via applicazioni domotiche) a fini didattici.
2- Inclusività. Se l'obiettivo di una scuola è che "nessuno si senta fuori posto" ma, al contrario, che quel luogo è stato pensato apposto per ciascun fruitore, direi che la sequenza "portico esterno, atrio a doppia altezza e corridoi" (anche se il termine corridoio va un pò "stretto" a spazi che sono fatti non solo per essere attraversati ma anche per incontrarsi) fa al caso nostro.
3- Co-protagonismo. Lo spazio di quella delicata istituzione che è proprio la scuola, deve essere congruente con la dimensione sociale del network che caratterizza la vita di chi oggi è giovane, e che rispetto al periodo eroico della modernità, riesce un pò miracolosamente a far convivere individualismo e eguaglianza. Andate a vedere le frasi scritte dai ragazzi che sono riportate nell'atri di Piobesi: è il risultato di quel processo partecipativo che ha reso possibile far diventare protagonisti i futuri utilizzatori già nella fase ideativa. Che, e non potrebbe essere così visto il mestiere che faccio, è strategicamente la più importante.
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