domenica 23 dicembre 2007

il Kiasma di Steven Holl

Il progetto del Museo Kiasma di Stevel Holl a Helsinki, già dal suo primo impatto, ha evidenziato innanzitutto il problema (e l'ottima soluzione adottata) dell'inserimento nella complessa intersezione urbana in cui si colloca. Si tratta, infatti, di un'area triangolare posta tra il parlamento neoclassico a ovest di Joseph Siren, la stazione ferroviaria di Eliel Saarinen a est, e la Casa Finlandia di Alvar Aalto a nord.


Il Museo Kiasma viene a completare così il disegno urbano che proprio Alvar Aalto aveva previsto per le sponde del lago: una serie di grandi attrezzature pubbliche che si specchiano sull'acqua e come "perle di una collana" punteggiano l'accesso verde al centro città.

A qualche mese di distanza dal viaggio di quest'estate, però, un articolo di Antonino Saggio è l'occasione per approfondire le ragioni fondanti del progetto.

Il Kiasma risulta composto da due corpi intersecanti. Uno rettilineo sul fronte stradale e un secondo, ad esso incastrato, a galleria. Il corpo a galleria si arcua avvolgendo il volume prismatico. La galleria varia anche la sua dimensione trasversale perché inizia con una parte stretta come una coda verso la città, e finisce con una grande "bocca" che si rivolge verso la Casa Finlandia di Aalto.


L'intersecarsi dei due corpi e la modifica progressiva della larghezza della galleria determinano all'interno spazi fluidi. Le stanze espositive sono rettangolari ma segnate su due lati dall'andamento arcuato dei muri: vogliono essere "silenziose ma non statiche" e sono differenziate attraverso la loro irregolarità. La variazione della sezione permette l'illuminazione naturale e alcune mirate vedute all'esterno.



Scale e rampe arcuate, trasparenze, superfici neutre, oltre all'assenza di dettagli architettonici troppo enfatizzati caratterizzano l'esperienza del visitatore.


Stevel Holl parte dall'esterno, dalle forze della città per manipolare i volumi del museo e da questa imposizione inventa nuove dinamicità e spazialità. I flussi si incrociano come nervi, concettuali e fisici, e dal loro intreccio nasce l'architettura.
Il nuovo museo è proprio concepito attraverso la sovrapposizione che i nervi ottici hanno nel cervello. La metafora anatomica si sovrappone all'omonima figura retorica.

"Ma cos’è un museo d’arte contemporanea? I nuovi musei d’arte contemporanea sono come le cattedrali del passato: monumenti eretti per manifestare i valori, l’ideologia, il prestigio di una città. In altre parole per capire in cosa oggi crediamo, qual è la “nuova religione” che ha sostituito quella espressa dalle antiche cattedrali, noi dovremmo osservare innanzitutto l’architettura".

Per comprendere appieno l’opera di Holl, bisogna quindi analizzare il contesto in cui si pone: il museo è stato collocato in una posizione strategica, un fulcro attorno al quale ruota la città, un vero e prorpio punto di intersezione.
Un'altro aspetto di enorme rilevanza è che questo punto d’intersezione non corrisponde a nessuna forma geometrica ben definita: è come un immenso corpo indefinito, composto da due volumi, uno curvilineo e uno rettilineo compenetranti fra loro.
Il concetto del chiasmòs, se è valido all’esterno, lo è ancora di più all’interno del museo dove, dall’atrio partono e si intersecano le rampe d’accesso ai piani superiori. E contribuiscono a determinare l’immagine di un complesso continuo, senza inizio e senza fine.
Il Kiasma vuole essere un insieme in perpetuo movimento, dove i più diversi spettacoli e progetti s’inseriscono gli uni accanto agli altri. Così il Kiasma si rivela non un mero spazio fisico, ma innanzitutto una dimensione della mente, un catalizzatore per miriadi di pensieri e discorsi, uno stimolatore in continua evoluzione per la ridefinizione ininterrotta dell’arte e della cultura, uno spazio vivente e dinamico dove chiunque potrà intensificare le proprie percezioni…”.


Scopo del museo è quindi quello di essere uno spazio fisicamente e concettualmente in costante trasformazione. Le differenti esperienze spaziali consentono di ospitare varie forme di arte contemporanea e il cambio costante di prospettiva e la dinamica circolazione interna lasciano al visitatore la scelta del percorso.

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