domenica 30 dicembre 2007

centro e periferia istituzionale negli USA

In questi ultimi due anni mi sono dovuto interrogare sui rapporti istituzionali tra lo Stato e le istituzioni decentrate (a cominciare dalle Regioni).
La tesi del rispetto istituzionale nei confronti dello Stato e della sua unitarietà mi è sembrata, alla fine dei conti, la migliore. Anche se, tra me e me, mi sarebbe piaciuto dire: "Guarda che là fuori c'è un mondo in cui succedono cose vere".


Questa mattina ho avuto una conferma da Rebecca Solnit sul Guardian in un articolo a uso e consumo degli europei che il problema si pone in tutto il mondo. E che il rispetto e l'attesa richiedono una pazienza che non sempre uno ha.
Ecco l'incipit del pezzo: "Il centro non tiene, ecco la buona notizia di questi giorni dagli Stati Uniti. Tranquilli, quatti quatti, città, regioni, contee, stati, si sono rifiutati di marciare dietro il tamburino dell’amministrazione Bush per quanto riguarda cambiamento climatico, ambiente, guerra. Alcune delle trasformazioni più recenti sono così travolgenti che probabilmente trascineranno con sé l’intera nazione: in particolare l’impegno di Vermont, Massachusetts e California per fissare livelli più drastici di contenimento delle emissioni dei veicoli, e in generale l’idea del cambiamento climatico come problema ambientale affrontabile con la regolamentazione.
(...)
La mia città, San Francisco, ha fatto progetti di emissione di carte di identità per immigrati, cercato di legalizzare i matrimoni fra persone dello stesso sesso, e dal 20 novembre ha proibito l’uso dei sacchetti di plastica per la spesa in supermercati e farmacie, con l’idea di vietarli poi del tutto. San Francisco, che è una specie di repubblica autonoma peninsulare e un’infiammazione sul fianco sinistro della superpotenza, si è anche orientate alla grande sul versante dell’energia solare, della raccolta diffusa della frazione umida da compost nel quadro di un ottimo programma di riduzione delle discariche, e in vari altri piani ambientalisti (anche se è la stessa ricchezza ad essere ambientalmente devastante, e abbiamo tante grosse auto e traffico aereo). "

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