lunedì 24 dicembre 2007

ancora su Kiasma ad Helsinki

Anche Luigi Prestinenza Puglisi è utile ad archiviare qualche concetto su Steven Holl al Kiasma.



"Fondante nella poetica di Holl è l'aderenza del progetto a un concetto preliminare, tratto dalla letteratura, dall'arte, dalla scienza che però è svolto dall'architetto in termini rigorosamente disciplinari.
(...)
La stretta aderenza del progetto ad una metafora, che guida e indirizza ogni singola scelta di dettaglio, permette a Holl di concepire l'edificio in termini unitari, evitando i pericoli della frammentazione e della disomogeneità. Permette di indagare la qualità della luce, i valori tattili della materia, la fluidità delle forme nello spazio e, nel contempo, sfuggire allo snervato gioco dei segni che caratterizza la ricerca di altri architetti, cioè per capirci quel filone americano che, pur con esiti diversi, va da Venturi ad Eisenman."
Il processo progettuale evidenzia il fatto che il "segno perde, strada facendo, i suoi riferimenti intellettualistici per diventare pura riflessione sulle qualità dell'architettura. Formalismo assoluto, saremmo tentati di dire, garantito proprio dai concetti base di partenza: così arbitrari, così pervasivi, così necessari. L'opera, insomma, come unicum, in un rapporto inconfondibile con il luogo, garantito dalla felicità della metafora scelta."

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