lunedì 21 luglio 2008

ERP: liquidare o gestire? questo è il problema

La manovra Finanziaria del governo Berlusconi in materia di politiche abitative viene analizzata da Gianfranco Cerea su LaVoce.info.
Analisi, per la verità, non particolarmente penetrante sotto il profilo della valutazione della manovra di governo. Ma assolutamente condivisibile nel disegnare il futuro auspicabile della gestione del patrimonio di ERP. Eccone un estratto.
"...Per anni la “casa popolare” è stata intesa come un modo diverso per essere comunque proprietari: canoni molto contenuti, diritto alla permanenza anche con redditi abbastanza elevati, possibilità di subentro nell’alloggio da parte dei figli.
a) Il contesto economico-sociale è ora mutato e il modo migliore per valorizzare il patrimonio esistente dell’edilizia sociale è accrescere il turn-over degli alloggi.
b) Oggi, i canoni sociali risultano per tutti gli inquilini estremamente modesti, e non solo per i più poveri. Un loro adeguamento è fattibile e consentirebbe di recuperare flussi consistenti di risorse da destinare a manutenzioni e nuove realizzazioni.
c) Si potrebbe anche superare l’attuale rapporto di tipo amministrativo tra Iacp e inquilini, sostituendolo con un regolare contratto di affitto a condizioni convenzionate e di durata definita, anche se rinnovabile nel tempo se permangono le stesse condizioni economico-sociali.
d) Agendo sulle soglie di permanenza e creando adeguati incentivi al rilascio di alloggi, soprattutto se di ampia superficie rispetto alle mutate esigenze di nuclei di vecchi occupanti, si potrebbero rendere disponibili appartamenti per nuove famiglie.
Questa strada si scontra ovviamente con interessi consolidati e ben rappresentati..."
E' proprio vero che prima di dare per finita l'era della casa sociale di proprietà pubblica occorrerebbe almeno provarci a gestirlo il patrimonio pubblico. E per questo tema sono propri pochi i soggetti interessati. Men che meno quelli che rappresentano gli attuali inquilini.

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